Nel mondo dei mouse da gaming le due tecnologie più diffuse di sensori sono quello ottico e quella laser. Il sensore ottico è una componente tecnologica fondamentale che si trova all’interno dei mouse da gaming ed è quello che trasforma il movimento fisico del mouse in dati che un computer può comprendere e trasformare in movimento della camera durante il gioco.
I sensori ottici utilizzano una piccola luce LED che illumina la superficie sotto il mouse. Una fotocellula o sensore di immagine, cattura le immagini ripetute della superficie determinando così sia la direzione che la velocità del movimento del mouse e trasmette questi dati al PC.
La precisione e la velocità di risposta di un sensore ottico sono molto importanti per noi giocatori, soprattutto per coloro che sono appassionati di giochi competitivi online come gli sparatutto e quelli in cui la rapidità e la precisione nei movimenti fanno la differenza tra vittoria e sconfitta.
Rispetto ai sensori laser, quelli ottici offrono una maggiore affidabilità su diverse superfici (mouse pad, scrivanie etc) e per la minore propensione a registrare movimenti inesistenti, noti come “jitter”.
Un’altra fattore importante che influenza la reattività del nostro mouse da gaming è il “polling rate”, ovvero la frequenza con cui il mouse riporta la sua posizione al computer, maggiore è il polling rate maggiore sarà la precisione del mouse.
I sensori ottici negli anni hanno continuato ad evolversi diventanto sempre più precisi ed affidabili, con miglioramenti nella risoluzione, misurata in DPIDPI, acronimo di "Dots Per Inch" o punti per pollice, misura la sensibilità di un mouse influenzando la precisione e la rapidità dei movimenti sullo schermo. (Dots Per Inch, o punti per pollice), con valori oltre i 20.000 DPI. Tuttavia, la maggior parte dei pro gamers imposta i propri mouse sotto i 3000 DPI rendendo questo valore poco importante.