La tastiera, fidata compagna di mille avventure, è un componente fondamentale di ogni postazione da gaming. Insieme al mouse da vita ai nostri pensieri trasformandoli in azione durante le nostre partite. Insomma, la tastiera, è un elemento molto importante all’interno di un setup da gaming, e non solo. Per questo bisogna imparare a prendersene cura, e capirne i vari componenti, in modo da fare sempre acquisti consapevoli.
Un componente della tastiera spesso sottovalutato sono i copritasto, detti anche Keycaps. I copritasto benché sembrino tutti uguali, nascondono varie peculiarità, che a seconda di come sono stati prodotti, possono portare a un deterioramento più o meno rapido, a differenti sensazioni al tatto oppure a un differente effetto ottico quando illuminati dai led RGB.
Quando i Keycaps sono di bassa qualità, il loro deterioramento porta a una prematura sostituzione della tastiera. Un modo per allungarle la vita è sicuramente quello di sostituire i copritasto una volta che quelli forniti di default diventeranno troppo consumati. La loro sostituzione non è cosa scontata, anzi, molti sottovalutano questo aspetto e anche il fatto che, con qualche rapida miglioria al set di tasti, la periferica potrebbe addirittura migliorare in prestazioni.
Perché cambiare i keycaps alla tastiera?
Se avete una tastiera da gaming da molto tempo e la usate parecchio, allora vi sarà sicuramente capitato di pensare a se e quando cambiare i keycaps. Cambiarli, invece di sostituire l’intera periferica, può, non solo allungare la vita della tastiera, ma anche migliorarne le prestazioni. I tasti, infatti, sono un componente molto importante, soprattutto quando si parla di gaming. Spesso nel corso del tempo, i keycaps si usurano ed è necessario sostituirli per continuare a usare la tastiera in modo ottimale.
Sul mercato esistono innumerevoli tipi di set di copritasti, ognuno con estetica e caratteristiche diverse. Anche il prezzo può oscillare molto. Più o meno il prezzo di un set di keycaps parte dai 40 euro fino ad arrivare anche a 150. Dipende dalle caratteristiche che hanno e dai materiali con cui sono fatti.
Cosa fare prima di cambiare i keycaps alla tastiera
Cambiare i tasti alla tastiera non è così facile come può sembrare. È altamente sconsigliato prendere i primi che vi capitano a tiro, soprattutto se usate tanto la vostra periferica e pretendete un certo tipo di qualità nelle prestazioni. Inoltre, ce ne sono di qualsiasi tipo, forma e dimensione, fermarsi e prendere i primi tipi che si incontrano è davvero un peccato.
Dietro alla scelta dei keycaps c’è un mondo tutto da scoprire.
Innanzitutto è bene specificare che i copritasti sono montati sugli switch della tastiera. Quindi bisogna che vi accertiate di un paio di cose.
Non tutti i copritasto sono compatibili con tutti gli switch meccanici in commercio
Lo stelo (o stem in inglese) deve essere compatibile con i keycaps che volete montare. Infatti, alcuni switch proprietari come per esempio i Romer-G di Logitech o gli switch di Razer molto difficilmente avranno lo stem compatibile con i Cherry MX. Al contrario quest’ultimi hanno il medesimo stelo dei Kailh e dei Gateron, quindi possono adottare gli stessi keycaps.
Attenzione!
Controllate sempre se i vostri tasti sono compatibili con il prodotto che state per acquistare.
È necessario inoltre controllare se il cosiddetto “bottom row“, ossia la linea di tasti più in basso, che comprende anche la barra spaziatrice, è compatibile. Per spiegare questo concetto è doveroso introdurre l’unità di misura in uso per i tasti. Questa è basata sulla dimensione di una lettera sulla tastiera ( per esempio la “Q”), la quale vale 1 unità. Nella dimensione standard dell’ultima riga di tasti, la barra spaziatrice misura 6,25 u; mentre i modificatori (ctrl, alt, win, etc.) 1,25 o 1,50. Poi esiste la bottom row non standard, che ha la barra spaziatrice più stretta e i tasti alt e canc leggermente più larghi, e modelli con lo spazio leggermente più grande, insieme al tasto ctrl.
Inutile dire che i modelli non standard, che favoriscono l’uso e l’ergonomia dei modificatori, sono pensati soprattutto per il mondo del gaming. Non è una sorpresa, infatti, che molti brand leader in questo mondo producano tastiere che adottano questi tipi di bottom row.
Controllate sempre la compatibilità del formato della vostra tastiera (full, tkl, 65% etc.) e anche il layout fisico che adotta. A questo proposito, parleremo in seguito del layout ISO e ANSI.
I materiali
Il materiale con cui il copritasto è fatto rappresenta uno dei punti più importanti nella scelta del set giusto. Se battete molte parole sulla tastiera o la usate per giocare molte ore al giorno tutti i giorni, nella maggior parte dei casi noterete un deterioramento dei materiali. Infatti questi possono ingiallirsi e rovinarsi fino al punto di diventare inusabili.
I giocatori pià incalliti solitamente notano questo effetto nei tasti WASD, i più utilizzati. Ecco perché forse avreste bisogno di un materiale più duraturo e performante del comune ABS, che spesso si trova nella maggior parte delle tastiere anche di fascia media. Ma andiamo con ordine.
L’ABS, come detto poco fa, è il materiale più usato per produrre i copritasti. È un tipo di una plastica molto comune, impiegato anche per le scocche degli smartphone o per i mattoncini della Lego. Si tratta della soluzione più economica ed è caratterizzato da una buona rigidità. Al tatto, il tasto in ABS, risulta morbido e liscio. Spesso, con il tempo, però, tende a diventare scivoloso e a rovinarsi più facilmente di altri materiali.
Il PBT, invece, è uno dei materiali migliori con cui i keycaps possono essere fatti. Non si trovano molte tastiere che di default montano questo tipo di tasti, e sicuramente non sono presenti nei prodotti di fascia bassa. Rispetto all’ABS, il PBT risulta più durevole e ruvido al tatto. Con il tempo tende a ingiallirsi molto meno e a non diventare scivoloso. È però molto difficile da modellare e, di conseguenza, molto costoso.
Il POM è sempre un tipo di plastica come ABS e PBT, restituisce un feedback liscio come i tasti in ABS, ma ha un tasso di usura lento come il PBT. Rappresenta la via di mezzo tra le due plastiche sopra elencate.
Oltre a ABS, PBT e POM esistono altri materiali con cui i keycaps possono essere prodotti, come il legno e l’acciaio, i quali però sono molto più rari. Spesso, infatti, non vengono utilizzati per la maggior parte delle tastiere poiché sono difficili da reperire e sono molto più costosi. L’ABS, nonostante sia il materiale più comune e meno pregiato di quelli elencati, può comunque rappresentare una buona scelta se la qualità della plastica è decente. Non sempre il materiale più raro e costoso è il migliore per la vostra tastiera e per le vostre esigenze, tenetelo a mente.
Scegliere tra il layout ISO e ANSI
La scelta del layout ISO o ANSI è un altro importante tassello da tenere in considerazione. Una delle principali differenze tra i due layout è la dimensione del tasto Enter. Controllate sempre se nei set sono inclusi i tasti Enter sia per i layout ISO sia per quelli ANSI. Spesso i set hanno entrambi i keycaps, ma è meglio dare un’occhiata in più in fase di acquisto.
La forma e i profili
La forma e i diversi profili che i keycaps possono avere è un argomento complesso da affrontare, anche perché dipende molto dall’esperienza personale e da come si è abituati a usare la tastiera. Esistono tantissime combinazioni di stili e profili di tasti. Alcuni sono arrotondati, altri perfettamente allineati, per non parlare dei modelli concavi e di quelli inclinati. Ce ne sono davvero tantissimi e spesso non si conoscono nemmeno tutti. La vostra scelta deve dipendere dal tipo di uso che ne fate e da come siete abituati a digitare.
Inoltre, ci sono alcuni tipi di keycaps, chiamati “sculptured“, che presentano forme diverse per ogni riga della tastiera. Solitamente questa scelta viene fatta per facilitare la pressione dei tasti durante il gaming o la battitura. Visto che ne esistono davvero di tutti i tipi e per tutti i gusti, ecco le tipologie principali.
OEM, Cherry e DCS: lo standard utilizzato nella maggior parte delle tastiere meccaniche. Questi keycaps sono contraddistinti da un profilo medio e da forme diverse a seconda della riga. Sono tre standard diversi ma per certe caratteristiche sono molti simili, anche se, per esempio, gli OEM sono leggermente più alti.
Altri tipi utilizzati:
- XDA: anch’essi con un medio profilo ma con una forma più tonda.
- DSA: uniformi, quindi non sculptured, di medio profilo e con superficie sferica.
- SA: keycaps sculptured di profilo alto e sferici.
Il tipo di stampa
Altro punto fondamentale per determinare la scelta dei keycaps perfetti è il tipo e la qualità con cui lettere e numeri vengono stampati. Le tecniche più comunemente utilizzate sono:
- Pad Printing: stampa economica che si effettua tramite un trasferimento di inchiostro grazie alla pressione, proprio come se fosse un timbro. È la tecnica che viene usata soprattutto per i prodotti di fascia bassa.
- Laser Etching: un laser che brucia la superficie del tasto, cambiando il colore e andando a creare lettere e numeri.
- Laser Engraving: tecnica simile a quella descritta sopra. Un laser incide sul tasto e rimuove parte del materiale andando a creare un solco, che successivamente può essere riempito anche con un colore.
- Double-Shot: una delle procedure più costose e di qualità elevata. Esso prevede l’uso di due livelli di rivestimento in plastica. Il primo è quello in cui è presente la lettera, il secondo invece viene modellato sopra al primo andando a circondare la lettera. Si tratta di un processo complesso e costoso, per questo i set si trovano difficilmente.
- Sublimazione: la stampa sublimata è un processo molto laborioso e impegnativo. Con questo metodo si utilizza una presa a caldo e una carta con inchiostri sublimatici. La sublimazione si usa solo con i copritasti in PBT. Per quanto riguarda la qualità della stampa è addirittura migliore del double-shot.
Keycaps personalizzati
È inoltre possibile acquistare dei keycaps custom per dare un tocco in più di personalizzazione sulla tastiera. Possono essere fatti anche a mano. Probabilmente sono i modelli di tasti più costosi, ma anche quelli con la possibilità di personalizzazione maggiore. Soprattutto se ne volete di artigianali, dovrete spendere molto, anche solo per un singolo pezzo. Ma possono valere davvero la spesa, se ci tenente. Uno dei marketplace con la maggiore scelta di copritasto personalizzati è Etsy (Clicca qui per vederli )
In conclusione la scelta dei keycaps non è affatto una cosa facile. È un argomento delicato, che può andare a migliorare di molto le prestazioni della tastiera. Invece che cambiarla del tutto potete considerare questa soluzione e rendere la vostra tastiera ancora più vostra e personalizzata.
Che la forza sia con voi…