Una nave e un equipaggio misteriosamente scomparsi nell’immensità dell’oceano: una storia che è diventata leggenda, sta per tornare in Man of Medan.
La storia, a metà tra realtà e leggenda, alla base di Man of Medan non fa riferimento a un uomo in particolare ma si ispira alla nave olandese SS Ourang Medan: il termine Ourang in malese significa “persona”, tradotto in inglese con “man”, Man of Medan appunto.
In un articolo di giornale del 1948 dell’Albany Times venne riportata una strana notizia, che rivivrà nel nuovo videogioco sviluppato da Supermassive Games.
S.O.S. Man of Medan
Verso la fine degli anni ’40 un inquietante messaggio di SOS venne ricevuto da due vascelli americani, il City of Baltimore e il Silver Star, mentre stavano attraversando lo stretto di Malacca nell’oceano indiano. Questo messaggio recitava:
S.O.S. dall’SS Ourang Medan. Stiamo galleggiando. Tutti gli ufficiali incluso il capitano sono morti in cabina di comando e sul ponte. Probabilmente tutto l’equipaggio è morto.
Dopo pochi secondi si sentirono urla strazianti e percosse che terminarono con due semplici ma agghiaccianti parole:
Io muoio.
Quando l’equipaggio della Silver Star arrivò nei pressi dell’SS Ourang Medan, lo spettacolo che gli si presentò davanti fu raccapricciante.
Nemmeno una sola anima
Tutti erano morti: l’equipaggio, il capitano, gli ufficiali e persino il cane. I cadaveri avevano la faccia rivolta verso l’alto, i loro occhi fissi verso il soffitto e le bocche spalancate come se un urlo silenzioso volgesse verso l’eterno.
Gli uomini della Silver Star, provarono a cercare ovunque nella nave, ispezionando cabine, locali caldaie, corridoi ma quello che trovavano era solo la morte. Nemmeno una sola anima vivente venne recuperata in quella maledetta nave, solo visi congelati da mortali espressioni.
Nessuno torna in Man of Medan
I soccorritori tentarono di rimorchiare la sfortunata SS Ourang Medan sino in porto ma la morte stava compiendo l’ultimo atto della sua opera: un misterioso incendio divampò sulla nave e i marinai abbandonarono di corsa il ponte per non finire carbonizzati
Dietro di loro rimase solo una palla di fuoco, inghiottita dalle acque profonde dell’oceano asiatico.
Questa è il racconto che si nasconde dietro la leggenda ma ricordatevi una cosa: i corsi e i ricorsi storici sono dietro l’angolo.